Due chiacchiere con Augusto Dotti
Due chiacchiere con Augusto Dotti CAPOSERVIZIO DELLA NOSTRA FUNICOLARE

Una chiacchierata su due binari con Augusto Dotti, caposervizio della funicolare del Sacro Monte di Varese, in occasione del suo prossimo pensionamento.

Grazie Augusto per questa occasione speciale. Da quanti anni gestisce la sala tecnica della funicolare?

Sono caposervizio dal 2002 al 2005 e in seguito dal 2009 ad oggi, sempre qui al Sacro Monte di Varese.

La nostra funicolare risale al 1909, chiusa dal 1953 quando si è optato il trasporto su gomma, è stata riaperta al pubblico dal 2000. Ci racconta in maniera semplice il suo funzionamento?

L’impianto attuale della funicolare è del 1999, l’apertura al pubblico è avvenuta nel luglio del 2000. Le due vetture hanno capienza di 55 persone cadauna, in questo momento causa covid possiamo viaggiare all’80% ma preferiamo comunque non oltrepassare le 25/30 persone per corsa per vettura. La linea ha lunghezza di 370 metri, la stazione di valle si trova a quota 600 metri, mentre quella di monte a 800 metri, per una pendenza massima del 56%. Il cavo trainante consente la movimentazione delle due cabine su rotaie che si scambiano a metà tragitto.

Di quali compiti si occupa? In questa sala tecnica vediamo tantissimi comandi.

In questa sala tecnica c’è il manovratore, si chiama pulpito, come quello delle chiese (ride). Il controllo avviene con le telecamere di sorveglianza che includono anche il piazzale dei pullman. Da qui si gestisce la partenza e tutto il funzionamento della funicolare, anche se è automatizzato è comunque possibile azionare l’apertura e la chiusura in manuale, sempre secondo un’ottica di sicurezza secondo le procedure previste.

Era presente durante le fasi di restauro?

Quando è stata riaperta no, ho seguito l’ampliamento della Galleria del Gaggio nel 2004. Dal 2005 è infatti possibile prendere un unico bus che da piazzale Montanari conduce alla stazione a valle grazie all’ampliamento della galleria (prima occorreva prendere due mezzi). In quell’occasione sono state posizionate luci, telecamere aggiuntive, qui in sala comandi è stato introdotto il riscaldamento e nello stabile che ci ospita sono stati risistemati gli uffici del piano superiore.

Quanti visitatori mediamente viaggiano su due binari ogni anno?

Abbiamo tanti visitatori all’anno. Per la riapertura, da luglio a dicembre 2000 abbiamo avuto ben 118 000 visitatori (nel 1909 quanto aveva inaugurato ce ne erano stati oltre 90 000 nrd). La novità ha portato a grandi flussi, poi forse l’interesse è andato un po’ calando, ma è dipeso anche dal calendario. Ora siamo aperti tutto l’anno, ogni sabato domenica e festivi dalle 10 alle 19:10 (con corse ogni 10 minuti), mentre in estate, a luglio e agosto, siamo operativi tutta la settimana eccetto il lunedì. In anni passati è capitato però di rimanere chiusi anche quattro mesi e non ha giovato alla comunicazione, la gente quasi si dimenticava del servizio, mentre rimanendo sempre aperti c’è una maggiore continuità.

Come è stata ripresa dopo la pandemia?

Quando è stato possibile riaprire al trasporto, le persone hanno ripreso subito i viaggi in funicolare. Diversa è stata la percezione dopo la tragica vicenda della funivia del Mottarone. Molti chiedevano del funzionamento dei freni: il principio è lo stesso, se si dovesse tranciare la fune i freni bloccano la vettura e i passeggeri possono scendere direttamente dalla gradinata. L’importanza è quello di avere un impianto a norma come il nostro e di avere del personale responsabile, i freni infatti non vanno mai bloccati. Anche quando si verificano dei problemi l’importante è lavorare in sicurezza.

Chi sale in funicolare sente la sua voce che annuncia la chiusura e apertura porte, ma lei può sentire i discorsi dei passeggeri?
Si, nella vettura 2 sentono la mia voce, il sistema è pressoché unidirezionale. Con la prossima revisione speciale (legata alla meccanica, all’idraulica e ai sistemi tecnici) sarà possibile avere anche due telecamere e un interfono meno macchinoso di quello attuale.

La funicolare è sostenibile e si sostituisce alla macchina per raggiungere il borgo. Quale può essere il suo futuro?
Sarebbe bene poter accedere al borgo con la funicolare. Il problema è sempre quello dei parcheggi: ad oggi siamo vincolati al trasporto urbano, non avendo un parcheggio nelle immediate vicinanze o alla I cappella, l’unico modo è quello di utilizzare il mezzo pubblico (che comunque è conveniente € 1,40 biglietto combinato bus+funicolare valido 90 minuti). Siamo due società diverse (AVT gestisce la funicolare mentre CTP il trasporto urbano nrd) che interagiscono in sintonia ma occorrerebbe potenziare il servizio, alla domenica la linea C ha frequenza di 30 minuti, forse un po’ limitati rispetto all’affluenza dei festivi sulla funicolare. Ad esempio a fine ottobre ci sono stati 600 visitatori sulla funicolare in una giornata. Occorrerebbe un trasporto che possa evitare le auto private, eccetto quelle dei residenti.

Che lavoro vuoi fare da grande? Il macchinista! Ma quali studi intraprendere? Il suo lavoro è piaciuto tanto ai bambini che abbiamo avuto qui in molte occasioni (scolaresche, campus estivi,…)

Avrei voluto farei di più con le scuole, a parte i bambini piccoli che vedono tutti questi bottoni e luci e sono contenti, mi sarebbe piaciuto interagire di più con le scuole superiori. Per le scuole tecniche è interessante poter vedere dal vivo con il supporto del professore della materia l’impianto di programmazione PLC (per il controllo automatico dei processi industriali) ma anche per gli studenti degli istituti linguistici la funicolare è una bella esperienza per fornire indicazioni ai molti visitatori stranieri che anche qui chiedono informazioni sul santuario, sui musei e sul borgo. Con gli Amici del Sacro Monte abbiamo di recente esposto le mappe del borgo anche nella stazione a valle, con un buon riscontro. Pensare che anche negli anni liberty dalla funicolare partiva tutto il turismo.

Per fare il macchinista occorre lavorare sul campo, essere assunto dall’azienda. Non è possibile fare la patente come autonomo, ma internamente lavorare sull’impianto, fare l’addestramento e superare gli esami per l’abilitazione.


Qual è il ricordo più bello di questi anni al Sacro Monte?

Il più bello deve ancora venire, premesso che comunque non mancherò di visitare Sacro Monte. È stato bello interagire con i residenti, con le attività commerciali, con chi gestisce i musei, con la parrocchia. All’inizio la funicolare creava scetticismo, poi alla fine si è creato un dialogo costante anche se io preferisco stare sempre in sala comandi. Tra gli episodi più emozionanti ricordo la proposta di matrimonio che era stata organizzata su due binari: la cabina piena di rose aveva ospitato la futura sposa che ha poi ricevuto la proposta di matrimonio a monte dal marito. Oggi sono ancora sposati e hanno un secondo figlio in arrivo.

Grazie mille ad Augusto Dotti, parte della storia sacromontina.

Intervista di Giulia Giorgetti, guida dei musei del Sacro Monte in data 6 novembre 2021

 



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